15 - 12 - 2023

Microinterazioni e immersive scrolling

Probabilmente non ci avete mai fatto caso, ma il movimento di scrollare con il pollice sul vostro smartphone vi dà soddisfazione e, se esistesse un ipotetico Wrapped come la raccolta annuale di Spotify delle attività fatte sul telefono, scoprireste di aver trascorso scrollando diverse giornate dei vostri ultimi dodici mesi.

Questo succede perché le interfacce sono progettate per farci rimanere agganciati: quello che ha determinato una svolta nel campo dello scrolling, ad esempio, è stata l’introduzione della possibilità di poter scorrere contenuti all’infinito. Più si scorre con il dito verso il basso e più contenuti vengono caricati sul nostro schermo. Questa possibilità, nata in principio come stratagemma per risolvere dei problemi di impaginazione, oggi è diventata parte integrante del business plan di qualunque azienda venda beni o servizi sul web. 


Strategie che sfruttano l’immersive scrolling

D’altra parte sono gli utenti stessi ad aspettarsi di poter caricare contenuti su contenuti senza bisogno di dover noiosamente cliccare su un numero progressivo di pagine o andare a cercare le frecce sull’interfaccia. 

Le società titolari di social media hanno sfruttato questa tendenza creando un flusso potenzialmente senza fine di fruizione, come ad esempio accade su TikTok, dove un video tira l’altro in una spirale infinita di intrattenimento gratuito. E, se l'obiettivo di un social network è quello di trattenerci sull’applicazione il più a lungo possibile, quello di un e-commerce è vendere, e qui, gioca un ruolo fondamentale la progettazione. 

Il design dello scorrimento di un sito ha una funzione simile a quella dei percorsi museali che guidano le persone attraverso un'esposizione. Dalla presentazione dei contenuti e all'uso strategico di video, foto e di altri media, tutto è funzionale a creare un'esperienza interattiva e coerente. La narrazione è il punto focale: la chiave per creare un'esperienza di fruizione coinvolgente e piacevole sta nel modo in cui la si presenta, partendo dalla storia che si vuole raccontare come punto di partenza per creare una sorta di sceneggiatura, in modo che ogni scroll regali all’utente qualcosa di nuovo, un tassello in più per portare avanti lo storytelling che, in questo modo, risulterà più avvincente, (scopri lo scrollytelling del nostro progetto per Beste).

Studi di design, agenzie di comunicazione e creativi hanno quindi come compito quello di creare esperienze di scrolling immersivo dove l’utente venga sorpreso da animazioni e si trovi in un tipo di navigazione interattiva e coinvolgente, che non lo incentivi ad uscire dal sito: un esempio è dato dall’animazione dei prodotti, un piccolo diversivo mentre si scorre alla ricerca dell’item preferito. E, dato cha la maggior parte degli utenti di siti online vi accede via smartphone, è questo il device su cui si basa la gestione di default dell’interfaccia: dai browser agli e-shop tutto viene progettato prima per la fruizione da cellulare e poi adattato a quella su pc.

Come evidenziare i prodotti nello scrolling immersivo

L’obiettivo per chiunque in rete è quello di rendere l'esperienza dell'utente più fluida e di facile accesso possibile, con strumenti di scrolling che siano sì creativi, ma che aiutino a rendere i contenuti digitali coinvolgenti e, soprattutto, a mantenere i prodotti ben in evidenza. Il marchio statunitense Bennett Tea, ad esempio, utilizza un effetto di scorrimento immersivo che lascia sempre in bella vista il prodotto e la relativa call to action all’acquisto. 


L’importanza dei contenuti video

Tra tutti i contenuti disponibili in rete, quelli che più sono cresciuti monopolizzando l’attenzione degli utenti sono quelli video: nel 2017 rappresentavano il 73% del totale, oggi sono l’82.

La Gen Z è più presente su TikTok mentre i Millennial presidiano ancora Instagram, ma i più propensi a fare acquisti tramite social rimangono i più giovani. Da questo punto di vista particolarmente persuasivo sembra essere TikTok: il 67% dei suoi utenti afferma di essere stato stimolato a comprare dalla app quando non ne aveva intenzione. C’è un altro dato da tenere in considerazione: il 56% dei consumatori tra i 18 e i 24 anni, e il 47,5% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni, hanno effettuato almeno un acquisto tramite social: insomma, per i retailer online rinunciare ai social significa rinunciare ad una fetta di mercato grande quanto la metà del totale


Cosa sono le micro-interazioni e perché sono utili?

Le micro-interazioni sono immagini animate che hanno uno scopo specifico: creare dei momenti di interazione con l’utente in modo da rendere la navigazione più piacevole e coinvolgente, mimando una connessione quasi umana con l'interfaccia. L'attenzione ai dettagli è ciò che, fondamentalmente, distingue un sito web eccezionale da uno ordinario. Nello specifico le micro-interazioni migliorano la navigazione di un sito web, facilitano l'interazione degli utenti e possono fornire all'utente un feedback immediato e pertinente su un'azione completata oppure un suggerimento, comunicano informazioni su determinati elementi, come ad esempio se un pulsante è interattivo o meno (la classica icona del puntatore del mouse che da freccia diventa mano quando si è in presenza di un link attivo) e, in generale, rendono un sito più emozionale. Le micro-interazioni ben progettate sono un chiaro segno di attenzione verso l'utente, che sa cosa fare e se la sua azione è risultata corretta o meno e approvata dal sistema. Quando fatte bene, le micro-interazioni contribuiscono a creare un’immagine positiva del brand e possono influenzare le azioni degli utenti, spesso senza che se ne rendano conto: si chiama “Effetto Hallo” ed è in grado di migliorare il feedback degli user. 

In generale, ogni volta che il sito deve comunicare con l’utente, farlo attraverso micro-interazioni è buona cosa: esempi classici sono l’invito all’azione di swipe, ovvero scorrere verso destra o sinistra, oppure l’inserimento di dati da parte dell’utente mentre i tasti animati e le animazioni in generale possono essere usate per vivacizzare un contenuto di per sé abbastanza noioso, come ad esempio un tutorial. Attraverso queste piccole animazioni si possono cercare nuovi modi per sorprendere i visitatori, ma anche creare strumenti utili per consentire loro di utilizzare al meglio il sito o l’applicazione: un esercizio utile in questo senso è quello di mettersi nei panni dell’user e, cosa fondamentale, non tralasciare l’aspetto ludico: se l'utente si diverte e trova piacevole l'esperienza, ritorna.

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