27 - 10 - 2023

Experiential
E-Commerce, i nuovi stili esperienziali

E-commerce: i brand sono pronti per portarlo al prossimo livello

Le vendite online rappresentano una fetta sempre più grossa del totale, ma l’esperienza d’acquisto può influire molto sulla conversione, ecco tre strategie per portare l’e-commerce nel futuro. No, non stiamo parlando del Metaverso.

Mentre il mondo diventa sempre più connesso e digitale, l'e-commerce continua a crescere a un ritmo senza precedenti. Solo nel 2020, le vendite digitali globali hanno superato i 4,2 trilioni di dollari e, stando alle proiezioni, questo dato è destinato a crescere.

In un panorama in continua evoluzione come quello dell'e-commerce, è fondamentale comprendere le ultime tendenze che caratterizzano il settore ma, soprattutto, capire quali strategie siano le più efficaci, quelle che consentono ai brand di entrare in sintonia con i propri consumatori e offrire loro un’esperienza di acquisto non solo semplice, ma anche coinvolgente dal punto di vista emotivo.

I consumatori (Chi sono? leggi l'articolo su questo tema), sono infatti sempre più alla ricerca di esperienze di acquisto personalizzate e i retailer online si stanno attrezzando grazie all’analisi della mole enorme di dati che sono in grado di raccogliere sul loro conto.

Consigli personalizzati sui prodotti, pubblicità mirata ed e-mail marketing sono già una realtà e tecnologie come realtà aumentata e realtà virtuale stanno trovando applicazioni sempre maggiori: provare gli abiti virtualmente o visualizzare i mobili in un ambiente sono alcuni esempi di cosa la tecnologia renda oggi possibile fare. 

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*Image credits - Spotify Newsroom

Mettere un po’ di pepe nell’esperienza d’acquisto

Rispetto ai primi e-commerce, oggi come oggi quasi tutti i retailer online forniscono esperienze d’acquisto perfette e lineari, dove tutto è comprensibile e difficilmente ci sono intoppi, dal pagamento alla consegna in tempi ultra rapidi. Ora però che anche i social network sono diventati sostanzialmente degli e-commerce, è anche vero che la concorrenza è aumentata e, per differenziarsi, una strategia potrebbe essere quella di ricorrere al caos.

Telfar ad esempio, brand di abbigliamento newyorkese, ha sperimentato su alcuni prodotti una politica di prezzo dinamico, come quelli dei voli o dei treni: la velocità di vendita degli articoli ne determina il costo in maniera speculare, più un capo viene venduto e meno costa. Al consumatore viene data la chance di influire sul prezzo che andrà a pagare, o comunque di poter giocare d’astuzia per fare un acquisto più conveniente.

La strada della gamification

Lo shopping va ben oltre il comprare cose che ci possano essere utili o necessarie, è un’attività sociale e presenta molte più implicazioni del semplice procurarsi qualcosa di cui si ha bisogno. In un primo momento, con la diffusione dello shopping online, molte delle esperienze divertenti, interattive e sociali dello shopping sono scomparse, col passare del tempo però si è aperto un mondo completamente nuovo di possibilità, che possono invece rendere lo shopping più avvincente che mai.

È in questo scenario ad esempio che si inserisce la gamification applicata all’e-commerce.

Per promuovere e commercializzare la collaborazione tra il rapper A$AP Rocky e Mercedes, ad esempio, è stato lanciato A$AP Rocky Rally Race Mercedes Game, un videogioco in cui gli utenti non solo possono guidare delle Mercedes con il sottofondo musicale delle hit del cantante, ma anche acquistare la collezione, (scopri il nostro approccio alla gamification nella comunicazione). È invece di una decina di anni fa il videogame lanciato da Nike per promuovere una sua collezione sportswear invernale: l’obiettivo del gioco era quello di vestire adeguatamente il proprio giocatore, scelto tra un roster di atleti realmente esistenti, in palio per i vincitori la possibilità di conoscere l'atleta in persona.

Un gioco interattivo in cui le “armi”, ovvero gli abiti con cui vestire gli sportivi, erano anche acquistabili durante le partite. 

Il metaverso non è l’unica strada

Stupire significa dover per forza ricorrere alla realtà aumentata o a mirabolanti esperienze nel metaverso? Niente affatto. L’Intelligenza Artificiale ci ha già traghettati in un mondo dove le possibilità di interazione del Web2 sono più che sufficienti per far fare il salto di qualità al proprio e-commerce.

Perché se camerini virtuali non sono per tutti dal punto di vista del brand, la stessa cosa vale anche dal punto di vista del consumatore: ben l'80 per cento dei consumatori statunitensi e britannici dichiara di non essere pronto a fare acquisti nel metaverso e, per un altro 85 per cento, interagire virtualmente con i propri marchi o comunità preferite non è una priorità. Detto questo l’elemento ludico che è insito nelle esperienze di Web 3 può comunque rappresentare il punto di partenza per delineare esperienze di acquisto innovative.

Grazie all’AI oggi è possibile raccomandare prodotti in base alla cronologia delle ricerche: può essere efficace, ma sicuramente non è divertente e, oltretutto, è un meccanismo di cui il consumatore medio è a conoscenza. Con gli stessi dati è possibile però anche costruire una narrazione più emotiva ed intima per condurre il consumatore all’acquisto. 

Creare trame di senso sfruttando i dati

Un esempio calzante in questo senso è l’esperienza di Snaxhot, una newsletter di snack e dintorni basata in Honduras che ha lanciato, proprio richiamando il concetto di metaverso, Snaxverse, che altro non è se non un questionario online sulle preferenze in fatto di gusto che porta a tracciare un profilo degli utenti. Una volta profilati, questi ricevono in cambio una mappa dei sapori, con tanto di indicazioni su dove sono collocate le loro papille gustative rispetto a tutta una serie di nuovi snack emergenti.

Il più noto forse è invece quello di Spotify, che ha fatto diventare cool la profilazione con il suo annuale report personalizzato Wrapped, riassunto di cosa si è ascoltato durante l’anno raccontato in chiave pop e che incentiva alla condivisione. La compagnia di broadcast musicale svedese ha inoltre unito le forze, e i dati, con Easyjet dando vita ad un nuovo strumento, Listen & Book, che suggerisce agli utenti viaggi in base al loro mood del momento. In entrambi i casi gli utenti vengono spinti a comprare qualcosa che li rappresenta profondamente.

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*Image credits: Traxion

L’importanza dell’asset valoriale

I consumatori di oggi sono sempre più consapevoli dell'impatto che le loro decisioni di acquisto hanno sull'ambiente e sulla società e sono più propensi a comprare beni o servizi di brand nei cui valori si rispecchiano pienamente. Al di là delle strategie di coinvolgimento, quindi, avranno più possibilità quei retailer online che siano trasparenti e virtuosi rispetto a spedizioni e imballaggi ad esempio, oppure quelli che adottano politiche efficaci di compensazione. 

E-commerce immersivo: how-to

Ricapitolando il consumatore oggi si definisce anche in base al prodotto che acquista e ai brand a cui si lega e tramite cui può scoprire cose nuove su di sé (vedi caso Spotify). Collegare conoscenze e comportamenti a prodotti o servizi è funzionale ad un’esperienza di acquisto immersiva, coinvolgente e posizionante.

È una strategia vincente anche quella di scardinare i modelli di acquisto online a cui i consumatori sono abituati e renderli un po’ più challenging, instillando in loro il senso di sfida e di soddisfazione dato dall’aver fatto un affare. Infine fondere gaming e e-commerce è un ottimo modo per raccontare l’universo del brand, che in questo modo diventa non solo prodotto o servizio, ma anche esperienza. 

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